PASOLINI SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI
Programma di sala
Regia Valentina Cognatti
Produzione Margot Theatre Company
Con
- Serena Borelli
- Andrea Carpiceci
- Gabriel Durastanti
- Luca Morciano
- Alessandro Pisanti
- Michelangelo Raponi
- Alice Staccioli
Aiuto regia Martina Grandin
Organizzazione Alice Staccioli
Costumi Fiorella Mezzetti

LO SPETTACOLO
Al centro della scena, una pedana di legno sospesa, retta da braccia umane. Nello stesso spazio si muove, solitario, visionario, Pier Paolo Pasolini, in eterno dialogo e scontro con la struttura del suo tempo. Lo spettacolo è un viaggio nella vita, nella poetica e nel cinema di Pasolini, e analizza con lo strumento del teatro fisico-poetico il rapporto teso e conflittuale tra il poeta e la società di cui si trova a far parte.
Traballa l’Italia, si inclina per far salire le persone, ma in un attimo le ributta giù, in una continua ricerca di potere da cui nessuno si salva. Con le loro meschine abitudini, i personaggi sono i protagonisti della struttura di legno quando salgono vittoriosi, certi di sé stessi, ma ne sono anche le vittime, costrette a supportarne il peso e così a suffragarne l’esistenza, come di una verità incrollabile.
RIFERIMENTI ALLA PRODUZIONE POETICA
Poesia scritta sulla tavola di legno:
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
Alla mia nazione, da P.P. Pasolini, Poesia in forma di rosa (1961-1964)
RIFERIMENTI ALLA PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA

Primo film: Accattone (1961)
Le vicende di Vittorio Cataldi, detto Accattone, un sottoproletario di Roma, che vive di piccoli furti, espedienti, e dello sfruttamento della prostituta Maddalena. Egli disprezza il lavoro e i soldi sudati, e passa il suo tempo tra la casa e il bar, dove incontra un gruppo di amici, anche loro delinquenti.

Secondo film: Che cosa sono le nuvole? (1968)
Episodio di Capriccio all’italiana. Una rivisitazione dell’Otello, recitato da un gruppo di marionette, che sulla scena interpretano i ruoli shakespeariani ma dietro le quinte si interrogano sulle loro azioni, sulla morale, sulla morte e sulla vita.

Terzo film: Mamma Roma (1962)
Mamma Roma è un’ex prostituta che, abbandonato il suo passato, cerca di ricostruire la sua vita: si aggiudica un banco al mercato e va a vivere in una casa alla periferia di Roma con il figlio sedicenne, Ettore, per il quale sogna una vita borghese.

Quarto film: Il Vangelo secondo Matteo (1964)
Un’opera al tempo stesso concreta e spirituale, marxista e religiosa, provocatoria e devota; fedele al testo originale, eppure ricca di aggiunte e invenzioni pasoliniane, come un Cristo interpretato da un sindacalista, la Palestina ritrovata nel Sud Italia, i sottoproletari al posto degli Apostoli.

Quinto film: La ricotta (1963)
Cortometraggio del film collettivo Ro.Go.Pa.G.
Stracci, un nullatenente affamato, viene ingaggiato come comparsa in un film sulla Passione di Cristo. Stracci riesce a procurarsi del pane e della ricotta, di cui si ingozza voracemente; la sua fame, animalesca e sgraziata, attira gli altri attori e tecnici, divertiti dallo «Stracci-show».

Sesto film: Teorema (1968)
Nell’ordine borghese e perbenista di una famiglia d’alta borghesia irrompe un visitatore, un giovane bellissimo, che, con la forza dirompente dell’eros, muta per sempre la concezione che i personaggi hanno di loro stessi e li porta alla consapevolezza del loro futile stile di vita.
RIFERIMENTI ALLA PRODUZIONE NARRATIVA
Ragazzi di vita (1955)
Una scena di vita quotidiana del Riccetto e i suoi amici: la combriccola, dopo aver sgraffignato un po’ di cose in giro, si prende del tempo per fare qualche tuffo nel Tevere.
«Be? – fece Agnolo con aria minacciosa agli altri due. – Li mortacci tua, -disse il Riccetto, – che, c’hai prescia? – Ma li mortacci tua, – disse Agnolo, – e che semo venuti a ffà? – Mo se famo er bagno, – disse il Riccetto, e se ne andò in pizzo al trampolino a guardare l’acqua».
Da Ragazzi di vita, 1955, Garzanti, Milano
RIFERIMENTI ALLA VITA PRIVATA

- Laura Betti, amica intima di Pasolini, attrice, regista e cantante, lavora con lui in diversi film, tra cui Che cosa sono le nuvole? e Teorema.

- Guido Pasolini, fratello di Pasolini, partigiano, muore appena diciannovenne nell’eccidio di Porzûs.

- Susanna Colussi, madre di Pasolini. Interpreta Maria ne Il Vangelo secondo Matteo.

- Maria Callas, cantante lirica, amica di Pasolini, interpreta per lui Medea nell’omonimo film del 1969.
Produzione Teatrale
L'attore serve per trasportare la sua anima.